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Se sei intelligente
Se sei intelligente, perché dovresti entrare in politica?
La politica è per gli stupidi, i mediocri.
La persona intelligente ha cose più importanti da fare, non è interessata a dominare gli altri ma a conoscere sé stesso.
Dominare gli altri è un modo per scappare dal proprio vuoto interiore, è una fuga da sé stessi e la persona intelligente non fugge.
La politica è una grande fuga, ti tiene così impegnato per tutto il giorno che non puoi neppure
trovare qualche minuto per te stesso.
Perfino quando dormi pensi alla politica, continua nei tuoi sogni; essere un politico è un lavoro di 24 ore, non ti puoi rilasssare, altrimenti rimani indietro: è pura violenza!
L’onestà non paga in politica e se un poltico è onesto, lo è solo se questo gli è conveniente, non per amore dell’onestà.
Il proverbio che “L’onestà è la politica migliore” dev’essere stato inventato da un politico.
L’onestà non può essere politica, ma la politica rende ogni cosa politica.
Come può l’onestà essere politicizzata?
L’onestà è una religione, tu sei onesto per il puro piacere di esserlo, anche a rischio di perdere tutto,
perché sarà giusto perdere tutto.
Una persona onesta in politica? Impossibile!
Un politico di nome Strano era sul letto di morte e chiese al proprio avvocato: «come epitaffio sulla mia tomba voglio solo queste parole “Qui giace un politico onesto”».
L’avvocato però protesto: «ma come farà la gente a sapere chi è sepolto in quella tomba?».
Il vecchio politico sorrise: «non ti preoccupare, la gente guarderà la scritta e dirà “questo è strano!”».
E Strano era proprio il nome del politico!
Per essere onesti ci vuole fegato, un politico deve indossare maschere, deve soddisfare le aspettative delle persone, così che qualunque cosa tu voglia che lui sia, lui pretenderà di esserlo; qualunque cosa tu desideri, lui è pronto a promettertela; ma promettendo cose contraddittorie a persone diverse, le sue promesse non hanno alcun significato.
E così tutto il mondo si lamenta di questi politici ma in qualche modo l’uomo è così sutpido che quando riesce ad uscire dalla morsa di un politico, immediatamente entra nella gabbia di un altro.
L’uomo deve essere liberato dalla sua stupida mente, solo allora sarà libero dai politici; e infatti i politici non vogliono che tu sia intelligente.
Per migliaia di anni non hanno permesso alle persone di essere istruite perché era pericoloso e ora che gli permettono di essere istruiti, l’educazione è tale che ti fa meno intelligente.
Quando un bambino inizia la scuola è di gran lunga più intelligente di quando esce dall’università, quei 20 anni distruggeranno gran parte di ciò che è immensamente prezioso.
Egli conoscerà parole, lingue, teorie, ma avrà venduto la sua intelligenza e ottenuto in cambio una conoscenza morta.
La vecchia generazione cerca di forgiare la mente delle nuove generazioni; l’insegnante è solo un agente della vecchia generazione; egli corrompe le
menti dei giovani ma in modo così subdolo che tu non te ne accorgerai, se non sarai sempre attento e vigile! Osho
Conoscenza
Se vuoi convertire i tuoi sogni in realtà, dovrai imparare a conoscere te stesso.
Quanto più ti conoscerai, tanto più ti avvicinerai a ciò che desideri ottenere. Quanto più ti conoscerai, più ti amerai.
E solo nel momento in cui ti amerai davvero, potrai condividere il tuo amore con gli altri.
Hernàn Huarache Mamani
Spiegazione 7 ciakra
VII° chakra Sahasrara, il “loto dai mille petali”
È localizzato al di sopra della fine di sushumna; qualche maestro specifica nel mezzo del cervello, qualche altro dice subito sotto il brahmarandhra, mentre altri lo collocano subito sopra di questo.
Sahasrara appare come un loto di colore bianco dai luminosi filamenti, con «mille petali» in cui sono inscritte tutte e cinquanta le lettere dell’alfabeto sanscrito ripetute 20 volte. All’interno risplende tra freddi raggi argentei la luna piena e al suo interno è inscritto il triangolo che alberga il grande vuoto, origine e dissoluzione di ogni cosa.
Qui risiede Paramashiva, simbolo dell’identificazione fra l’anima individuale e l’Anima universale, fra l’uomo e Dio, realizzazione della suprema beatitudine che consegue alla distruzione dell’ignoranza e della falsa visione operata da Paramashiva stesso quale sommo guru che istruisce lo yogin devoto. Il guru terreno che ha condotto il discepolo alla soglia della liberazione si identifica qui con Paramashiva stesso assiso sull’hamsa, l’ocacigno.
L’ hamsa ripropone il tema dell’unificazione e del superamento delle polarità per realizzare l’Unità ineffabile: il Mistero ultimo si divide in due, maschile e femminile, spirito e natura, «ham» e «sa», «io» e «questo». Il simbolismo della riunificazione è ulteriormente sottolineato in sahasrara dalla presenza dei mandala della luna e del sole. Nell’hamsa sono contenute tutte le forme che il Divino assume e ogni devoto troverà quella cara al suo cuore: per gli shivaiti è Shiva, per i vishnuiti è Vishnu, per i devoti della Dea è la Shakti, per altri è Vishnu-Shiva…
La Shakti si manifesta in sahasrara nel triangolo inscritto nel mandala della luna come Amakala, il sedicesimo asterismo lunare: dea lucente e sfolgorante, di colore solare, stilla verso il basso un continuo rivolo di ambrosia. All’interno di Amakala, immaginata come falce lunare e quindi concava, risiede Nirvanakala, anch’essa in forma di mezzaluna, rosseggiante come il sole, cuore di tutti gli esseri e dispensatrice di divina conoscenza. Dentro di questa, nel mistico punto che simboleggia il vuoto da cui tutto origina e a cui tutto ritorna, si trova la Nirvana Shakti, abbacinante come dieci milioni di soli, colei prima della quale non esisteva nulla: è qui che Shiva si unisce con Kundalini ed è da questa unione che scaturisce il nettare dell’ambrosia poi stillante verso il basso.
Lo yogin deve dunque fare ascendere Kundalini dal muladhara fino al sahasrara, facendole attraversare tutti i chakra fino a condurla dal suo signore, Paramashiva, affinché si unisca con lui e possa delibare l’ambrosia generata dalla loro unione. Quindi la dea in forma serpentina deve essere fatta ridiscendere in muladhara e, se nell’ascesa ella aveva riassorbito gli elementi di un chakra in quello successivo fino a dissolvere tutta la manifestazione nel vuoto contenuto nel triangolo di sahasrara, ora, ridiscendendo, emana nuovamente i chakra e tutto ciò che essi costituiscono e investono, infondendo loro nuova vita, ma soprattutto permeandoli di coscienza.
Attraverso i chakra lo yogin ha esplorato se stesso e il mondo: è entrato nei meccanismi del corpo per riappropriarsene in maniera piena e totalmente volontaria, è sceso oltre la soglia del conscio nelle tenebre dell’ Uroboros primitivo, l’inconscio collettivo, per recuperare la sua coscienza individuale. Ma non si è fermato a questo; ha osato andare oltre, sacrificando il suo io psico-fisico per trascendere se stesso.
Così ha attinto l’infinita Coscienza che sta oltre l’umano ed ha aperto il suo terzo occhio affacciandosi su un’altra dimensione.
Di questo incredibile viaggio al di là del finito resta una cronaca esoterica, raccontata dai simboli, poiché soltanto essi, che provocano risonanze, sono dinamici e trasformano, possono esprimere ciò che non può essere comunicato altrimenti.
Nota.
Non si è inserita alcuna trattazione sul chakra sahasrara, poiché si segue la tradizione della scuola «yogica indiana» che colloca l’ultimo chakra sopra la testa e quindi fuori della dimensione fisica vera e propria.
Tavola riassuntiva di Sahasrara
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Funzione Psicologica | Integrazione tra la personalità globale, la vita e gli aspetti spirituali dell’umanità, coscienza universale |
Associazione Sensoriale | Empatia |
Sistemi Associati | Corteccia cerebrale, sistema nervoso centrale |
Nervi | Cervello |
Ghiandole | Pineale |
Elementi | Pensiero |
Colori | Bianco |
Nota Musicale | Si |
Cristallo | Tutte le pietre bianche, in particolare il Quarzo |
Profumo | Alloro, Incenso, Loto |
Bijamantra | Ne suono ne colore |
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“Il corpo è il luogo privilegiato del Cosmo dove si manifesta l’energia creatrice del Sé”
Gelosia
La gelosia non ha nulla a che fare con l’amore… infatti la gelosia non è mai presente là dove esiste amore la gelosia non è parte dell’amore, è parte della possessività. Ami un uomo, ami una donna, solo per paura vuoi possedere quella, donna, quell’uomo. Temi che forse un domani vada con qualcun altro. La paura del domani distrugge il tuo oggi e si tratta di un circolo vizioso. Se ami la gelosia non può esistere è qualcosa di assolutamente impossibile. La gelosia rivela soltanto che l’amore non è ancora giunto. Dimostra semplicemente l’assenza dell’amore. Una volta che l’amore inizia a scorrere la gelosia la possessività diventano semplicemente inesistenti. La gelosia è assenza di amore. La gente crede di sapere che cosa sia l’amore .. non lo sa! E il loro malinteso rispetto l’amore crea gelosia. Con amore la gente intende un certo tipo di monopolio una sorta di possessività, ma non comprende un semplice fatto della vita: nel momento in cui possiedi qualcuno, un essere vivente, lo hai ucciso. La vita non può essere posseduta, non la puoi trattenere in un pugno, se la vuoi avere devi tenere le mani aperte.
-Osho
Amore e libertà
Uno dei miei messaggi fondamentali è: non sfruttate mai l’amore. Se qualcuno vi ama, non introducete nessuna condizione. Se amate qualcuno, non storpiatelo. Lascia che il tuo amore si espanda, dona all’altro più spazio di quanto ne abbia mai avuto quando era solo. Nutritelo, ma non avvelenate il suo nutrimento, non possedetelo. Lasciate che sia libero, più libero di quanto non sia mai stato. In questo caso l’amore crescerà in una profonda intimità. Quando l’amore porta con sé la libertà, scende a profondità maggiori. Quando l’amore fa sentire l’altro rispettato, non umiliato, non distrutto ma sostenuto, quando l’amore ci fa sentire nutriti, liberi, allora scende a profondità maggiori. In questo caso diventa preghiera. Diventa l’esperienza più elevata, suprema della vita.
OSHO